Due obiettivi hanno guidato le iniziative del febbraio mese di Bakhita di quest’anno:
- Una raccolta fondi straordinaria a favore della realizzazione di un pozzo d’acqua da costruire nella terra di Bakhita il Sudan.
- Un coinvolgimento della città sempre più cercato e intrapreso. Attraverso le Associazioni, le scuole, i singoli. Perché il ricordo di Bakhita sia sempre più largo così come la condivisione dei progetti fatti nel Suo nome.
Come da tradizione, l’inizio delle nostre iniziative prende il la’ con la Santa messa serale dell’8 febbraio dove, oltre al ricordo della morte di Santa Bakhita avvenuto l’8 febbraio 1947, si ricordano anche le figure di mons. Antonio Doppio e mons. Giacomo Bravo che proprio l’8 febbraio del 2003 sulla terra di Bakhita dove erano andati per renderle omaggio, lasciavano questa terra.
In verità quest’anno le premesse per onorare i nostri obiettivi erano partite molto prima, Infatti già in novembre/dicembre abbiamo iniziato una collaborazione stretta con L’Associazione “Cuore di Lucia” per raccogliere (grazie al loro aiuto specializzato nel portare acqua nei luoghi bisognosi) fondi per il pozzo a Olgossa in Sudan. Un grazie per tutto quello che L’Associazione Cuore di Lucia ha fatto e continua a fare!
Un grazie alle madri Canossiane da sempre vicine alle nostre iniziative e che condividono i nostri obiettivi. Così si è condivisa anche la locandina del mese di febbraio che accomuna alle nostre iniziative anche quelle proprie delle madri (Novena, triduo, Sante messe). La decisione dichiarata dalle madri di destinare le offerte raccolte durante le cerimonie religiose ai terremotati della Turchia (tragedia apocalittica accaduta proprio a ridosso dell’8 febbraio) ci trova contenti e vogliamo così sperare che, tramite loro, un pezzettino di noi sia rivolto anche a queste sfortunate popolazioni.
Il mese di Bakhita trova da molti anni l’Amministrazione Comunale di Schio a fianco dell’Associazione nel concedere il patrocinio e dare un aiuto per le iniziative promosse. Anche qui la condivisione delle progettualità porta a un costante proficuo dialogo. Del resto l’Associazione è nata per iniziativa dell’allora Amministrazione Comunale e riconosciuta da tutte le seguenti come punto di raccordo tra la città e la terra di Bakhita. Bakhita cittadina onoraria di Schio. Forse non è un caso, anzi è motivo di orgoglio, che i tre sindaci susseguitesi negli anni (pur di provenienza e orientamento politico diverso) siano parte dell’Associazione stessa. L’universalità di Bakhita si respira anche in questi piccoli, non scontati, passaggi.
Veramente una buona presenza di pubblico il 10 febbraio su un argomento non facile e complesso alla tavola rotonda “Schiavitù tra storia e spiritualità”. Il dott. Giacomo Ghedini (ricercatore al Center for History at Sciences Po Paris e docente della Sorbona) molto bravo e preparato nel trattare gli aspetti di carattere storico contestualizzandoli all’epoca di Bakhita e proponendo anche spunti di prospettiva insolita su un momento particolare della nostra realtà Italiana dove la schiavitù non era ancora completamente scomparsa ma mascherata sotto tanti altri nomi. Abbiamo visto una Bakhita determinata, una donna di carattere capace di prendere le Sue iniziative e far sentire la Sua voce ben al di là della Sua nota condizione umile e servizievole. Il monaco Fratel Lino Breda ci ha condotti con grande bravura e ricchezza di contenuti a esplorare il senso spirituale della sofferta schiavitù ma anche del saper sollevarsi grazie alla fede trovando in Bakhita un emblematico esempio. Il dott. Giorgio Dalle Molle (medico del Cuamm e membro Associazione Elia Dalla Costa) ha saputo mediare la serata con grande profondità, portando anche sintesi di riflessione di grande interesse e suggestione: “ la Salvezza arriva dalle periferie…” “Mettersi in cammino e raccogliere le persone più diverse in questo percorso perché solo facendo camminare insieme le persone le si porta a condividere nelle diversità la vita…” “Guardare agli altri non per le loro differenze ma per l’essere persone… Riconoscere la dignità di essere persone…” “Granelli di pace…” “Bakhita come personalizzazione delle Beatitudini, questa carta costituzionale del Cristiano… I comandamenti dicono cosa fare e non fare, le Beatitudini dicono cosa essere e per questo ci mettono continuamente in crisi”.
Una serata di indubbia qualità quella proposta il 20 febbraio con la presentazione del libro del dott. Gianni Faccin (professionista impegnato da sempre nel volontariato sociale, animatore e guida relazionale. Legato all’Associazione San Giorgio ODV e all’Associazione Libellula APS) “Ora ti ascolto… E poi?” In dialogo con Fr. Lino Breda (ancora una serata con noi col Suo stile di approfondimento unico e inimitabile). Un tema molto particolare, ma anche molto sentito quello dell’ascolto. Le persone hanno bisogno, prima ancora di essere capite, di essere ascoltate. Il libro di Faccin osserva sotto vari aspetti il fenomeno dell’ascolto cercando di formulare anche consigli e “ricette” di buon ascolto frutto del suo impegno di anni nell’essere operatore e promotore di centri d’ascolto. Nel dialogo tra il dr. Faccin e fr. Lino emerge come “il buon ascolto” possa divenire un nuovo stile di vita alla portata di tutti e che questo possa portarci a essere migliori e a stare meglio.
Le iniziative si concludono il 25 febbraio con la cena solidale. Una grandissima affluenza di commensali che hanno condiviso il percorso e i progetti illustrati.
Occasione per dire un pubblico Grazie per chi si è impegnato direttamente all’organizzazione della cena, e di tutte le iniziative a supporto.
Iniziative come la cena possono sembrare semplici, scontate ma noi sappiamo bene quanto lavoro c’è dietro per cercare che tutto vada bene, che le persone siano contente e che gli inevitabili contrattempi siano contenuti… Alla fine, dalla grande partecipazione, sentendo i commenti, etc. Sembra che le cose siano andate più che bene, le persone siano state contente (che è la cosa più importante per dare anche un futuro a questi eventi) e la nostra scommessa, dopo tre anni bloccati dal Covid e che quindi non si faceva più nulla, vinta!
La posa della Statua “Santa Bakhita libera gli oppressi” dello scultore Timothy Schmalz prevista per il 26 febbraio viene rinviata al 29 giugno 2023 a causa di continui ritardi nel trasporto via mare dell’opera stessa. Verrà così contestualizzata alla festa patronale della città. Torneremo sull’argomento…